I buoni propositi di letture per il 2016

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In questi giorni circola in rete il meme “Leggo dunque sono“, che consiste nel farsi una foto mentre si legge e aggiungere la frase “Leggo dunque sono” per sensibilizzare la gente a leggere di più.
Non ho aderito all’iniziativa: non mi hanno mai convinto campagne di questo tipo, fondamentalmente perché non mi piace il sotteso di superiorità della frase “leggo dunque sono”, che fa sembrare che chi legge abbia qualcosa in più rispetto agli altri. In fondo chi l’ha detto che leggere sia l’attività migliore che uno possa fare (e lo dico da lettrice seriale e compulsiva, eh!)?
Potrei digerirla meglio se accanto a iniziative di questo tipo ce ne fossero altre che dicono “Ascolto musica dunque sono”, “Compongo dunque sono”, “Disegno dunque sono” e così via.
Non è mia intenzione, comunque, affrontare l’argomento in questo post; in generale mi trovo molto d’accordo con questo articolo del blog Unknown to Millions, che sviscera bene la questione.

Okay, ora che abbiamo iniziato bene l’anno facendo un po’ i polemici, passiamo ai buoni propositi per le letture del 2016! 🙂 Perché io leggo, dunque… voglio farlo sempre di più e sempre meglio.

Sfrutto l’idea di Bustle.com per darmi ben 10 obiettivi di lettura per il 2016.

1.Riprendere la lista di letture del liceo

Mica facile! Tra i libri che si leggono al liceo ce ne sono alcuni che non rileggerei mai nemmeno con il fucile puntato, e altri che continuo a rileggere un tot di volte l’anno. Credo che rileggerò un titolo che mi piacque parecchio ma che ho letto solo una volta nella vita: Ivanhoe di Walter Scott.

2.Leggere tutto quello che ha scritto un autore

Nel 2015 ho letto tutto quello che ha scritto Ted Chiang, ma a onor del vero va detto che non ci vuole molto (si fa presto con 13 racconti e un romanzo breve). Visto che sono a buon punto con Aliette De Bodard, potrei finire di leggere tutto quello che ha scritto, e magari finire anche quello che mi manca di Philip Dick.

3.Provare un genere diverso

Abbiamo tutti la nostra comfort zone per quanto riguarda i generi letterari, ma ogni tanto bisogna prendere una boccata d’aria altrove, sennò dopo un po’ l’aria sa di stantio.
Grazie a Itadakimasu di Fabio Geda, acquistato per caso al Salone del Libro di Torino, so quale sarà il mio “genere diverso” del 2016: la letteratura di viaggio, possibilmente declinata nel senso della gastronomia.

4.Andare più spesso in biblioteca

Questo temo sarà impossibile, ahimé. Allo stato attuale di cose non ho tempo nemmeno per farmi un giro panoramico su Amazon, ma ci proverò.

5.Partecipare a un club del libro o a un gruppo di lettura

Potrebbe essere una bella idea organizzarne uno virtuale, decidere un libro da leggere con una community online e poi discuterne in un forum, in un gruppo dedicato su Facebook o anche dal vivo, se le distanze lo permettono. Avrei anche una bella proposta con cui iniziare: Homeland di Cory Doctorow.

6.Leggere i migliori libri del 2015

Difficilmente lo farò. Nella classifica dei migliori libri ci finisce di tutto, dai fenomeni editoriali costruiti a tavolino ai tormentoni, roba che in generale mi suscita istinti suicidi.
Molto meglio leggere le recensioni dei miei compagni di blogging e seguire i loro consigli sui “best of 2015”: ho già puntato Siamo tutti completamente fuori di noi, consigliato nel post di Un Blog Senza Pretese.

7.Andare a una fiera del libro o a un festival

Questo è facile. Il Salone del Libro di Torino e il Pisa Book Festival sono appuntamenti fissi di ogni anno.
Se poi nel 2016 si trovasse anche il modo di replicare Stranimondi, sarebbe davvero il massimo.

8.Libri da leggere: porsi un obiettivo

Che in teoria sarebbe leggere un certo numero di libri o di pagine entro l’anno.
Sono sempre stata contraria a fare il conto delle pagine che si leggono annualmente, anche perché le mie letture non hanno sempre l’andamento lineare inizio libro-finisco libro, ma procedono in maniera discontinua: comincio un libro, lo metto in stand-by, lo riprendo dopo settimane, rileggo pagine di libri già letti, sfoglio volumi a caso, leggo ebook random, leggo i racconti dei contest letterari, ecc.
Quest’anno, però, in via del tutto sperimentale voglio provarci: vediamo a quanto arrivo e se serve davvero a qualcosa tenere il conto delle pagine che si leggono.

9.Leggere un libro prima di vedere l’adattamento cinematografico o televisivo

Faccio sempre così, ma quest’anno Netflix potrebbe rendere la cosa più complicata.

10.Finire una serie

Visto che Martin non ci pensa mancopelcazzo a finire A Song of Ice and Fire, potrebbe essere il caso di finire di leggere Harry Potter. Ebbene sì, mi sono fermata dopo il sesto libro e non sono più andata avanti. Credo sia arrivato il momento di portare a termine la serie, anche se ormai ho visto i film e so come finisce(ho appena contraddetto quello che ho scritto al punto 9, vero?).

E voi? Avete fatto i vostri buoni propositi per le letture del 2016? 🙂

6 pensieri su “I buoni propositi di letture per il 2016”

  1. Per quanto riguarda la lettura di tutte le opere di un singolo autore mi sto cimentando anche io con Ted Chiang.
    Sebbene non sia un’impresa titanica dal punto di vista quantitativo, Chiang ha la stessa capacità di Greg Egan di mandarmi in tilt il cervello e farmi correre a esplorare i concetti fisici e matematici che espone nei suoi racconti, rendendo ogni storia una scatola cinese contenente altre due o tre letture “tecniche” per eviscerare meglio le intenzioni dell’autore.

    Un altro obiettivo che ho deciso di pormi è quello di leggere l’arma contundente che mi è stata regalata per le festività natalizie: Arcipelago Gulag di Solženicyn in volumone unico; decisamente fuori dalla mia comfort zone ma di gran “peso” sia fisico che culturale.

    Per quanto riguarda il gruppo di lettura, la tua idea riguardo l’organizzazione di una versione virtuale mi vede più che favorevole, non sarebbe davvero niente male poter discutere “a caldo” di un libro in lettura comune.

    1. Anche a me Chiang ha fatto lo stesso effetto. Qualche volta ho provato una frustrazione talmente grande nel non capire quasi nulla di interi paragrafi che alla fine ho letto un mare di altre pagine di libri, saggi e wikipedia. Credo sia un’ottima cosa quando un autore riesce a stimolarti così tanto la curiosità da documentarti sui concetti che non capisci, ma d’altronde… Chiang è Chiang! 🙂

      Sul gruppo di lettura ci sono state reazioni entusiaste, forse si riesce davvero a organizzare qualcosa!

  2. se facessi dei propositi di lettura sarebbero gli ennesimi propositi che mi frustrerebbe lasciare indietro… ho una lista sterminata di titoli in coda e pesco da lì, a volte con criterio, a volte a sensazione, a volte a caso.

    però l’idea “leggere tutto quello che ha scritto un certo autore” mi piace. con qualcuno ci sono vicino e qualcun altro l’ho già completato, ad esempio proprio Ted Chiang. ultimamente mi sono determinato a leggere tutto Christopher Priest, ma non mi do una scadenza perché la produzione è anche abbstanza vasta.

    un altro proposito molto astratto è quello di dedicare più tempo a letture che non siano di narrativa, ma devo ancora trovare qualche rivista/saggio che mi attiri abbastanza.

    ah, e grazie per la citazione dal blog!

    1. Nonostante i buoni propositi temo che anch’io non riuscirò a leggere tutti i titoli in coda di lettura, ma quando si tratta di letture faccio sempre progetti molto ambiziosi 🙂

  3. Grazie per la citazione, felice di contribuire alla diffusione di Siamo tutti completamente fuori di noi!
    Proprio ieri facevo propositi di lettura con mia sorella, magari ne parlerò sul blog (a rischio di essere smentito dai fatti nel 2017).
    Parteciperei volentieri a un gruppo di lettura, ma ancora non ho letto Little Brother, e poi tra i miei propositi c’è quello di non cominciare nuove saghe: la mia proposta invece è Maul, in uscita per Zona42.

    1. Grazie a te, carissimo!
      L’idea del gruppo di lettura ha riscosso un certo favore, magari si riesce a organizzare qualcosa 🙂

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