Il resoconto delle letture estive, parte 3 – I racconti di Aliette de Bodard

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Eccoci qua di nuovo! Nel post precedente si è parlato di Sulla Stazione Rossa, alla Deriva di Aliette de Bodard. Questa volta tocca ai racconti tradotti in italiano di questa brava autrice.

Ricordo che i racconti di Aliette de Bodard sono per la gran parte disponibili online (la lista completa la trovate sul sito dell’autrice). Comunque, sotto ogni commento ho inserito il link al racconto in versione originale.

Immersione

Immersione di Aliette de Bodard

Leggi il racconto online in inglese

Con Immersione Aliette de Bodard ha vinto il premio Nebula e il Locus Award nel 2012.
In questo racconto, ambientato sulla stazione Longevità, s’intrecciano le storie di due donne: Quy, una ragazza che lavora come cameriera al ristorante di suo zio, e Agnes, la moglie di un importante uomo d’affari che fin dall’inizio mostra di avere qualcosa di strano.
In Immersione, che rientra nel ciclo di Xuya, le persone fanno uso dell’Immersore, uno strumento tecnologico dai vari utilizzi. Sincronizzandosi con il cervello di chi lo usa, consente di avere un avatar e suggerisce il modo migliore d’interagire e di agire all’interno di una cultura diversa dalla propria. Inizialmente utilizzato dai turisti per bypassare le difficoltà derivanti dal contatto con culture sconosciute, l’Immersore è presto divenuto uno strumento d’uso comune anche tra i residenti di Longevità.
Quy non ama usare l’Immersore, Agnes ne fa invece largo utilizzo.
Immersione racconta il punto d’incontro tra le storie di due donne diversissime tra loro, tracciando un universo fatto di complessi rapporti coloniali e tecnologie virtuali. Ponendo anche una questione molto difficile: dove finisce l’identità culturale in un mondo dove la tecnologia ha semplificato e globalizzato le diversità culturali?
Un racconto intenso e ben costruito. Premio Nebula e Locus Award meritatissimi.

La Creatrice di Astronavi

La creatrice di astronavi di Aliette de Bodard

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Questa storia racconta come nasce un’astronave nell’impero Xuya.

“Le astronavi costruite nell’impero Xuya erano tutte esemplari unici, progettati per adattarsi come un guanto di metallo alla personalità della Mente che le avrebbe guidate. Per questo le astronavi Xuya erano così straordinarie, non solo potenti e veloci, ma eleganti, splendide”

La protagonista, Dac Kien, è una Maestra dell’Armonia del Grande Disegno, cioè colei che ha il compito di rendere l’astronave l’ambiente ideale per la Mente che la guiderà.
Dac Kien è al suo primo incarico come Maestra ed è determinata a fare un ottimo lavoro. Non c’è solo il fatto di essere alla prima esperienza: Dac Kien è anche innamorata di una donna e la cosa le è valsa la disapprovazione dei suoi familiari; anche per questa ragione intende dimostrare a tutti il proprio valore realizzando un’astronave perfetta in ogni dettaglio.
L’arrivo, in spaventoso anticipo, della donna che partorirà la Mente per l’astronave che sta costruendo, complicherà non poco il lavoro di Dac Kien.
Un ottimo racconto in cui uno scenario fantascientifico originale fa da sfondo a temi come la lotta della donna contro il suo stato subordinato, il contrasto tra vecchio e nuovo, la forza di portare avanti le proprie scelte di vita contro le aspettative della famiglia.

Fratello della nave

Fratello della nave di Aliette de Bodard

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Questo racconto ci narra la nascita di una Mente.

La vicenda, narrata in prima persona dalla madre della Mente, inizia con il racconto del difficile parto della Mente e poi si focalizza sull’odio del fratello per la sorella metà umana metà astronave.
Anche in questo racconto gli elementi dell’universo fantascientifico partorito dalla mente di Aliette de Bodard creano una situazione insolita e più che mai umana: se sei un tradizionalista e consideri le astronavi guidate dalle Menti un abominio, come prenderesti il fatto che tua sorella è una di queste?
Una storia intima, toccante, che racconta le difficoltà di una famiglia e i rapporti familiari nell’affascinante mondo alternativo creato da Aliette de Bodard, aggiungendo un ulteriore tassello all’universo di Xuya.

Preghiere di fucine e fornaci

Preghiere di fucine e fornaci di Aliette de Bodard 

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In un mondo desertico, dominato da un Dio-macchina onniveggente, un viaggiatore misterioso arriva al Pozzo Mictlan e conosce Xochipil, un’operaia robotica zoppa. Lo straniero si rivela essere qualcosa di più di un semplice viandante e Xochipil dovrà capire con chi ha a che fare. Ciò che ne seguirà la porterà a chiedersi se il Dio-macchina è davvero così giusto come ha sempre creduto.
Preghiere di Fucine e Fornaci non appartiene al ciclo di Xuya ed è il racconto di Aliette de Bodard che mi è piaciuto di meno. Comparso originariamente sull’antologia di racconti steampunk The Mammoth Book of Steampunk, propone un’ambientazione metà azteca metà western in cui, ancora una volta, gli antichi e i moderni si scontrano. In un contesto di questo genere non mi hanno convinto i contorcimenti sentimentali della protagonista, ma tant’è. Come rappresentante del genere steampunk il racconto si fa leggere.

Le stelle che ci aspettano

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Con questo racconto Aliette de Bodard ha vinto, nel 2013, il suo secondo premio Nebula.
Le stelle che ci aspettano è un altro racconto del ciclo dell’impero Xuya. Come già accade in Immersione, questo racconto segue le storie di due donne: la prima è Lan Nhen, impegnata in una missione di recupero di un’astronave guidata da una Mente imparentata con lei, mentre la seconda è Catherine, una Dai Viet portata sulla stazione Longevità colonizzata dai Galattici.
Apparentemente le due storie sembrano essere del tutto prive di collegamento, anche perché la vicenda di Lan Nhen si svolge nell’arco di qualche ora, mentre quella di Catherine spazia tra il passato e il presente mettendo in luce il continuo senso d’inadeguatezza della ragazza nello scorrere degli anni. Catherine si sente come se si trovasse in un luogo in cui non può essere altro che un’outsider, nonostante i Galattici abbiano cercato d’inculcarle, fin da quando era piccola, l’idea di averla salvata dal triste destino che le sarebbe toccato restando tra i Dai Viet: partorire una Mente, un abominio metà umano metà meccanico.
Le stelle che ci aspettano è forse il racconto più bello scritto da Aliette de Bodard. A causa dei numerosi riferimenti ad altri racconti del ciclo di Xuya può risultare un po’ ostico per chi non ha mai letto niente della de Bodard, ma non c’è niente che una seconda lettura non riesca a chiarire.
Emozionante e commovente, racconta le storie di due donne molto diverse tra loro congiungendole in un finale toccante perfettamente costruito.
Aggiunge inoltre altri affascinanti tasselli all’universo di Xuya, mostrandoci aspetti della comunità dei Galattici che ancora non conoscevamo.
Con questo racconto Aliette de Bodard si riconferma una garanzia di alta qualità.
Premio Nebula meritato.

Oltre ai titoli sopracitati, in Italia sono è stato pubblicato anche il racconto Due Sorelle in Esilio (The Two Sisters in Exile) nell’antologia Il Futuro di Vetro e Altri Racconti di Urania Millemondi.

Il terzo (e ultimo) resoconto delle letture estive si chiude qui. Trovate i primi due resoconti qui e qui.
Peccato per i titoli che non sono riuscita a leggere quest’agosto. Ho un po’ sopravvalutato la mia capacità di leggere durante una vacanza all’estero. Contavo sulle 16 ore di volo intercontinentale, ma c’è questa cosa per cui durante i voli lunghi non fanno altro che darti da mangiare e spegnere le luci per  trasformarti in un essere semi-vegetativo che non riesce a fare niente (“se vegeta non rompe le scatole”).

Sto già recuperando, comunque.

Un saluto a tutti! 🙂

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