L’attacco dei giganti (IL FILM) – Una recensione faceta

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L’unico modo che ho per descrivere l’Attacco dei Giganti – L’arco e la freccia cremisi (elementi che non compaiono nel film ma che fanno molto phïgo), trasmesso nei cinema da Nexo Digital, è di raccontarvi anche la situazione in sala a cui abbiamo assistito io e i due malcapitati che ho convinto a venire con me.
Faccio qui un breve riassunto dei commenti che ho sentito durante la visione:

Toh è tornato solo un braccio
Certo che in questo film se la gufano da pazzi
No aspetta, c’è qualcosa che non…
E tutta la parte dell’addestramento che fine ha fatto?
Guarda, c’è un salame.
Ha detto pane o pene?
E ora cosa c’entra la chiave?
“Perché nascondere una cosa così importante in una stanza segreta?” l’ha detto davvero? Sì, l’ha detto davvero.
“Mi avrà sentito fino all’ultimo?” l’ha detto davvero? Sì, l’ha detto davvero.
Secondo me prima ha detto pene.
Ah, meno male, è morto.
No, è vivo!
No, è morto di nuovo!
Sì vabbè.
Ma non durava 90 minuti?
In tutto questo il salame che fine ha fatto?

A queste esternazioni, indicative del mood diffuso in sala, bisogna sommare le risate sguaiate che hanno risuonato in tutto il cinema dall’inizio alla fine del film. Già, perché se la serie regolare ti introduce in un’atmosfera ogni volta sempre più tragica e conferisce una certa dignità all’anime, vedere le scene topic dell’Attacco dei Giganti tagliate e rimontate senza preoccuparsi troppo dei collegamenti, fa semplicemente ridere.
Ma procediamo con ordine.

Non ho letto il manga, ma ho visto la serie TV. Ebbene sì, ho passato ore della mia vita ad ascoltare i lamenti dei protagonisti per arrivare alle (bellissime) scene d’azione con (lo ammetto) il solo e unico scopo di scoprire se alla fine muoiono tutti o se arriva Hulk e li salva.
Vado al cinema perché voglio vedere se il film dell’Attacco dei Giganti riesce ad andare oltre i limiti della serie TV e proporre una versione più fluida e meno lagnosa di una storia che tutto sommato è fondata su un’idea molto buona.
Pago 10€ di biglietto (tanto si sa che gli hotaku hanno soldi da spendere) e vado a vedere L’Attacco dei Giganti.
Trovo un film ricavato da pezzi stagliuzzati dalla serie e ricuciti insieme.
D’accordo, si sapeva che sarebbe stato un film di montaggio. Ma almeno montalo bene, cacchio: io che conosco la storia capisco poco del contesto, afferro la storia a pezzi e bocconi (salvo laddove ci sono lacune logiche troppo enormi per essere colmate con l’intuizione), ho la vaga impressione che ci siano subplot interessanti ma è (appunto) solo una vaga impressione.
Figuriamoci chi non ha né visto la serie né letto il manga.

Neanche chi ha letto il manga e già conosce la storia e qualche retroscena in più riesce a trovare questo film interessante, dal momento che non c’è nessun approfondimento.
Anche i personaggi vengono fuori caratterizzati malissimo, complice la compressione di 13 episodi in un film di due ore che però non rinuncia a neanche una delle centosessantatré volte in cui qualcuno dei protagonisti ripete a se stesso “non ce la farò mai, morirò, morirò!”.

All’ennesima papera della traduzione italiana, al centesimo salto illogico, tra il quarantesimo e il quarantunesimo primo piano dei personaggi sferzati da una folata di vento che sottolinea che stanno parlando con maggiore intensità del solito, ti rassegni al fatto che ti sei fatto prendere in giro. Chi l’ha fatto, in questo stesso momento sta contando le monete che ti ha sottratto ridendo con espressione diabolica.
No, scusate, il paragone non calza.
Diciamo che operazioni di questo tipo mi fanno sentire come se l’amico fidato con cui bevi birra ghiacciata e mangi tegamate di fagioli alla Bud Spencer ti avesse invitato a pranzo e invece di farti trovare il cinghiale in umido che ti aveva promesso ti proponesse la zuppa di calzini di tua suocera.

Insomma, in questo collage dell’Attacco dei Giganti ci guadagna solo il ritmo: per il resto, delude chi ha già visto la serie, non dice niente a chi ha letto il fumetto e prende a martellate l’intelletto di chi dell’Attacco dei Giganti non ha mai visto niente.

Speriamo almeno che il live action sia me…AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA.

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